| Tempi d’attesa lunghi, anzi lunghissimi per la riapertura al pubblico dello stadio Alberto De Cristofaro. Saranno necessari ulteriori 22 mesi per vedere conclusi i lavori alla struttura. L’impianto versa ormai da cinque anni in profonde condizioni di degrado. L’Amminstrazione, per evitare di utilizzare risorse pubbliche, ha deciso di optare per il “project financing”, procedura economico-finanziaria che prevede l’affidamento dei lavori e della gestione del centro sportivo per un certo numero di anni ad un ente privato. Nel caso specifico, per lo stadio giuglianese si parla di “gestione ventennale”. Di qui a qualche settimana, comunque, verrà pubblicato il bando di gara nel quale si terrà conto dello studio di fattibilità eseguito dall’architetto Francesco Iovinella, specializzato nella progettazione di impianti sportivi avendo partecipato al corso di formazione “Lo Stadio e l’opportunità” indetto dall’A.S. Geosport, sotto la direzione dell’Arch. Gino Zavanella, progettista dello Juventus Stadium. Lo studio di fattibilità rientra nel triennio 2014-2016 dei lavori pubblici.“L’incarico – afferma Iovinella – ci è stato affidato ufficialmente l’11 novembre. Il giorno successivo sono iniziati i sopralluoghi presso la struttura e in soli 40 giorni abbiamo completato l’iter. Il 30 dicembre scorso lo studio di fattibilità è stato approvato. Vorrei sottolineare la partecipazione e l'interesse dell'amministrazione comunale, nella fattispecie dell'ing. Domenico D'Alterio, dirigente del settore edilizia e lavori pubblici e del suo staff che hanno dato un importante contributo per far sì che fosse tutto il più veloce e preciso possibile. Per il bando, invece, è questione di settimane, visto che solitamente è promulgato tra i 60 e 90 giorni dall’approvazione dello studio di fattibilità”. In base alle valutazioni fatte a seguito dei sopralluoghi effettuati, per l’ammontare dei lavori è stata stabilita una cifra di 998.000 euro. La concessione ventennale della strutturaconsentirà ai futuri gestori di fare profitti. “I possibili ricavi – continua Francesco Iovinella – deriverebbero per esempio dal noleggio della struttura alle scuole calcio o alle squadre di atletica leggera, ancora a soggetti privati amatoriali per singoli eventi, oppure dalla vendita dei biglietti per le partite di calcio e infine dall’organizzazione di eventi musicali e dalla vendita di spazi pubblicitari”. Nel frattempo, però, lo stadio è sprofondato nel degrado più assoluto come si può evincere dai rilievi fotografici eseguiti durante i sopralluoghi. La struttura portante è ancora in piedi ma gli atti vandalici che si sono succeduti nel corso degli anni hanno profondamente danneggiato l’impianto. Gli spogliatoi sono stati incendiati più volte, distrutti anche i servizi igienici, così come da rifare completamente è l’impianto di generazione della corrente. Meno gravi le condizioni della pista di atletica e dei fari d’illuminazione. Indecente, invece, lo stato del manto erboso che praticamente non esiste più. “I lavori –sottolinea l’architetto Iovinella – riguarderanno tutta la struttura: pavimentazioni, rivestimenti, intonaco, impianto antincendio, ripristino delle tribune, ripristino degli spalti della tribuna in ferro, controllo delle torri faro, pulizia generale e manutenzione della pista di atletica”. Nello studio di fattibilità anche alcuni consigli riguardanti l’utilizzo di fonti alternative di energia. “Per il contenimento del consumo energetico – conclude Iovinella – abbiamo proposto l’installazione di pannelli fotovoltaici, sopra la copertura dello spogliatoi, considerata anche l’ottima esposizione al sole. Per garantire un contenimento dei costi di gestione, all’interno delle aree adibite a spogliatoi e servizi igienici abbiamo suggerito un controllo dell’illuminazione mediante l’installazione di rilevatori di movimento e presenza, temporizzatori ed interruttori automatici”. Ma i cittadini di Giugliano, soprattutto gli sportivi, quanto dovranno attendere la nuova apertura del campo? I tempi calcolati sono di 22 mesi. Tra bando di gara, aggiudicazione, presentazione dei progetti, inizio lavori e collaudo della struttura, il De Cristofaro non sarà mai pronto prima di settembre 2016. C’è chi ha storto il naso su due questioni. La prima che riguarda la trasformazione dello stadio da “comunale” a “privato”. Non si sa se il Comune non aveva soldi da investire nella riqualificazione dello stadio o non ha voluto farlo.
Secondo alcuni c’era la possibilità di trovare un altro modo, differente al project financing e magari anche più rapido, di mettere in atto la ristrutturazione dell’impianto sportivo. Di quest’avviso è l’ex presidente del Giugliano Calcio, Salvatore Sestile. “Non compete a me stabilire se il Comune abbia agito bene o meno – commenta Sestile - tantomeno lungi da me giudicare la scelta fatta dai commissari straordinari. Sicuramente, per questioni di esigenza, hanno ritenuto opportuno il project financing piuttosto che altre procedure esistenti. Per velocizzare il ripristino dello stadio si sarebbe potuto far ricorso ad un mutuo di credito sportivo a tasso agevolato, messo a disposizione dalla lega nazionale dilettanti grazie all’azione del Presidente della Regione Caldoro. Un esempio è lo stadio della Salernitana. Il sindaco della città per dare una squadra ai tifosi ha richiesto questo mutuo e, con venti ditte consorziate al Comune, ha eseguito i lavori. In questo modo, non sono state neanche ricercate risorse private visto che anche il settore dell’imprenditoria è a terra. In più, non sono nemmeno convinto che la cifra stabilità sia quella esatta. Non è stato previsto un campo in erba sintetica, ma per chi vuole fare “calcio a buoni livelli” quella tipologia di campo è necessaria. Per questo motivo, mi sembra più un bando per imprenditori che per presidenti di società sportive. Se dovessi partecipare al bando, quindi, lo farò in veste di imprenditore e poi, mi auguro, come presidente del Giugliano Calcio”.
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