Giugliano calcio

La Storia del Giugliano

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view post Posted on 4/6/2012, 21:14     +1   -1

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Giugliano In Campania

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Albori



Il club gialloblu nasce nel lontano 1928 con la denominazione “Aurelio Padovani”. Il primo presidente è il cav. Camerlingo. La squadra, che partecipa in quegli anni ai campionati regionali di prima e seconda categoria, gioca sul campo del viale San Francesco d’Assisi vicino al convento dei frati francescani. Le prime gare ufficiali della “Aurelio Padovani” risalgono alla metà degli anni ’30, di quella formazione spiccano i nomi del portiere Luigi Guardascione e del difensore Di Lauro. Lo scoppio della 2^ guerra mondiale interrompe i campionati. L’attività riprende alla metà degli anni ’40. La squadra cambia denominazione ed assume il nome della città di Giugliano. Cambia anche il terreno di gioco: dapprima si gioca sul campo situato all’interno dell’edificio scolastico di piazza Gramsci e poi su quello dei fratelli Maristi.

Dalla fine della seconda guerra mondiale agli anni ’70



Agli inizi degli anni ’50, infine, è inaugurato il campo comunale, che sarà in seguito intitolato all’indimenticato attaccante gialloblu Alberto De Cristofaro. Per oltre un ventennio il Giugliano partecipa ai campionati regionali di promozione e prima categoria. Nel campionato 1951/’52, infatti, la squadra gialloblu milita nel girone “M” del campionato di Promozione Interregionale – Lega Sud. Questo girone è composto da 18 squadre, di cui 15 campane e 3 calabresi (Vibonese, Paolana e Vigor Nicastro). La Cavese, con 55 punti, si classifica al primo posto ed è promossa in IV serie insieme a Nocerina, Puteolana, Avellino e Turris. Il Giugliano, con 33 punti all’attivo, si classifica al 10° posto. Nella stagione 1953/’54, invece, il campionato di promozione è a livello regionale. Il Giugliano, inserito nel girone “A”, chiude il campionato con appena 14 e retrocede in prima categoria. L’U. S. Casertana, che precede Gladiator, Cral Aerfer Pomigliano e U. S. Aversana, è promossa in IV serie.
Alla presidenza del sodalizio gialloblu si succedono in quegli anni: Di Napoli, Pirozzi, Sciorio e Riccio. I calciatori più rappresentativi sono: Piccolo, Cerciello, Paudice, Montepiccolo, Marfisa e i giovanotti locali come Cannella, Di Grazia, Russo, Coppola, Alfieri, Gargiulo, Ciccarelli e Palma.
Agli inizi degli anni ’70 il Giugliano partecipa ai campionati regionali di Promozione. La svolta per il sodalizio giuglianese arriva nel campionato 1973/’74: la squadra, per la prima volta, è promossa in serie “D”. Alla presidenza c’è l’imprenditore Giuseppe Cacciapuoti, in panchina Peppino Cresci. In quella formazione militano tra l’altro: Roberto Pennacchio, Enrico Voltura, Pasquale Cannavaro (papà di Fabio e Paolo), Mimmo Pennino, Enrico Fanti e Tonino Marigliano. Entusiasmante il duello in testa alla classifica con l’agguerrita Grumese che, sconfitta alla penultima giornata al De Cristofaro per 3 a 1, dovrà cedere lo scettro del comando ed accontentarsi del secondo posto.
La permanenza in serie “D”, però, dura un solo anno. La società smantella la vecchia squadra e punta sui giovani. A Giugliano arrivano da società del centro-nord: il portiere Ceccherini; i difensori Fedi e Piombanti; i centrocampisti Furlotti, Porcari, Bellan e Zanetti e l’attaccante Mazzacua. Tutti bravi tecnicamente, ma non idonei a lottare sui campi infuocati del meridione. Alla fine nemmeno l’avvento di Amos Mariani, che subentra in panchina al maresciallo Cresci, riuscirà a salvare il Giugliano da un’amara retrocessione. Il club gialloblu, infatti, pur totalizzando lo stesso punteggio (30) di Portici e Nola è penalizzato dalla differenza reti. A passare in C2 è il Potenza di Nando Scarpa che, dopo aver terminato il campionato a pari punti (49) con la Juve Stabia, si aggiudica lo spareggio di Bari vincendo per 1 a 0.
Nel campionato 1975/’76 la società, alla cui presidenza siede il duo Cacciapuoti – Capriello, richiama i vecchi calciatori e punta a vincere il campionato. In panchina c’è l’avv. Caiazzo. La squadra sarà rinforzata con gli acquisti di: Parisio, Anastasio e Scuotto; e con il ritorno di: Cannavaro e Marigliano. L’antagonista principale del Giugliano questa volta sarà l’Arzanese di mister De Falco che, sconfitta per 4 a 1 nell’ultima giornata, dovrà cedere il passo ai tigrotti.
La nuova avventura in serie “D” (1976/’77) incomincia con mister Caiazzo in panchina, che poi sarà sostituito dopo qualche giornata dal vulcanico Carmine Tascone. Il neo tecnico gialloblu attua una vera e propria rivoluzione. Molti calciatori legati al tecnico-avvocato sono ceduti e punta su calciatori esperti come: Moretti, Castellano, Esposito e Pirone. L’obiettivo della società è una salvezza tranquilla, la squadra alla fine invece sarà la vera rivelazione del campionato, piazzandosi alle spalle del Chieti di Tom Giammarinaro e della Palmese del presidente Maffettone.
Nella stagione 1977/’78 c’è da registrare un’altra beffarda retrocessione. Il Giugliano, infatti, finisce ex aequo con Ischia, Nola e Gladiator (29 punti), ma ancora una volta la differenza reti sarà determinante per le sorti del club gialloblu.
Nel campionato 1978/’79’, con Vincenzo Verde presidente e Franco Villa in panchina, i tigrotti centrano nuovamente la promozione in serie “D”. La squadra è rafforzata con gli acquisti di: Marsichino, Gardini, Frattini, Costantino, Peluso e Bergamo. Dopo aver vinto il proprio girone la formazione giuglianese si accinge a disputare gli spareggi, allo stadio “San Paolo” di Napoli, con Campania e Sangiuseppese. Solo due saranno promosse in serie “D” e alla fine saranno Giugliano e Campania.
La nuova avventura in serie “D” (campionato 1979/’80) inizia con Cecco Mazzetti in panchina. La società si rinforza prelevando calciatori di provata esperienza come: il portiere Pietti, il difensore Rispoli e l’attaccante Sportiello. Per l’ennesima volta la differenza reti sta per giocare un brutto scherzo al sodalizio gialloblu. Il Giugliano, con 39 punti all’attivo, precede le retrocedenti Pattese, Puteolana e Morrone Cosenza, e finisce alla pari con Paternò, Canicattì, Ercolanese, Trapani e Trebisacce. Con quest’ultima compagine è identica anche la differenza reti (-15) e, quindi, c’è bisogno di uno spareggio per decidere la quarta squadra che abbandonerà la serie “D”. C’è bisogno, però, di un doppio spareggio. Il primo si disputa al comunale di Barletta e finisce in parità (1 a 1 con reti di Antezza e Rispoli). Il secondo, in programma a Trani, il Giugliano batte con un netto 2 a 0 ( doppietta di Sportiello) il Trebisacce.

Gli Anni '80 e la storica vittoria del campionato di Serie D



Agli inizi degli anni ’80 Giovanni Russo subentra a Vincenzo Verde alla presidenza del club gialloblu. Il neo presidente ingaggia il tecnico argentino Josè Alberti ed il giovane direttore sportivo Antonio Montesano. Nel campionato 1980/’81 il Giugliano è inserito nel girone “E” ed ottiene un lusinghiero 6° posto con 42 punti all’attivo, frutto di 15 vittorie, 12 pareggi e 9 sconfitte. Ad essere promosse in C2 saranno due compagini campane: Ercolanese e Casoria.
Senz’altro più sofferto il campionato 1981/’82 che vede il Giugliano salvarsi per un solo punto (24) su Sora e Cassino che retrocedono con il Formia, fanalino di coda. Ad aggiudicarsi il girone “H” e ad essere promossa in C2 è la Cavese.
Scampato il pericolo della retrocessione, l’anno dopo (stagione agonistica 1982/’83), la dirigenza giuglianese punta ad un campionato di vertice. Sono riconfermati Josè Alberti e Antonio Montesano. Nell’organigramma tecnico entra l’argentino Nestor Rossi, nel ruolo di direttore tecnico. Dall’Argentina arrivano i calciatori: Onello, Ortiz e Valin che andranno ad affiancare il portiere Izzo, i difensori Cafaro e Gargiulo, i centrocampisti Maresca, D’Ausilio e Lotti. La partenza non è delle più felici. Alla prima di campionato il Giugliano è sconfitto con un pesante 5 a 0 al “Conte” di Pozzuoli. A metà campionato Josè Alberti è esonerato, al suo posto arriva Ettore Recagni. Alle fine il Giugliano con 34 punti chiude la stagione al quarto posto. L’Ischia Isolaverde con 45 punti è promossa in C2.
Nel campionato 1983/’84 c’è la riconferma di Ettore Recagni, mentre la squadra è rivoluzionata. Gli argentini, che non hanno entusiasmato più di tanto la tifoseria giuglianese, vanno via. Il più talentuoso dei tre: Ortiz è ceduto alla Palmese, mentre Onello e Valin ritornano in Argentina. Tra gli arrivi c’è da registrare quello: dei difensori Costa e Ricchezza; dei centrocampisti Cappuccio, Manna, Travi e Pietropaoli e degli attaccanti Avolio e Iacono. Il Giugliano non si riconferma e così la salvezza è raggiunta solo alla penultima giornata. Il Gladiator con 43 punti si aggiudica il girone “H” ed è promosso in C2, mentre Savoia (poi ripescato), Palmese e Saviano retrocedono in promozione.
L’anno successivo (campionato 1984/’85) c’è il cambio della presidenza: l’imprenditore Mimmo Guarino subentra a Giovanni Russo. I programmi del neo presidente sono ambiziosi: punta alla promozione in C2. La panchina è affidata al giuglianese Mimmo Gargiulo, alla sua prima esperienza nell’Interregionale. Antonio Montesano è riconfermato nel ruolo di direttore sportivo. La nuova dirigenza non bada a spese ed allestisce una squadra competitiva per il salto di categoria. Della vecchia formazione rimangono: il portiere Izzo, il centrocampista Lotti e l’attaccante Avolio. Numerosi ed importanti gli acquisti. Dall’Ischia arrivano il centrocampista Varriale e l’attaccante Ippolito; dal Gladiator il terzino Russo e il tornante Riviello; dalla Juve Stabia il libero Raimondo; dal Saviano il centrocampista Calatè; dalla Viribus Unitis lo stopper De Simone; dall’Ariano il terzino Galasso e dalla Juve Tertulliano il giovane centrocampista Orfano. Poi arrivano: il centrocampista Vitale e l’attaccante Sorrentino. Nutrito il lotto delle pretendenti alla vittoria. In prima fila vi sono, oltre al Giugliano, il Nola di Elia Greco e l’Ostuni di Boccolini. Dopo poche giornate, però, il duello rimane circoscritto alle due compagini campane. A tagliare il traguardo per primo sarà la formazione gialloblu che, con 49 punti, precede in classifica il Nola di tre lunghezze. Quel sogno, però, non dura nemmeno una mezza estate. Il presidente del Giugliano Mimmo Guarino rinuncia all’iscrizione in C2: al suo posto viene ripescano il Nola. L’azionista di maggioranza della società giuglianese, Antonio Coppola, però, si rivolge alla giustizia ordinaria. E così il pretore onorario di Marano di Napoli, dott. Di Somma, con sentenza del 7 agosto, ordina alla Federcalcio e alla Lega calcio di serie C l’iscrizione d’ufficio del Giugliano in C2. Il provvedimento, però, non diventa esecutivo. A distanza di un mese, a solo tre giorni dall’inizio dei campionati, il pretore con una seconda sentenza ordina alla Lega di serie C di formare un campionato a 19 squadre, per consentire la riammissione del Giugliano e non escludere il Nola. Sono giorni roventi: l’ufficiale giudiziario fa iscrivere il Giugliano al campionato di C2, ma solo dopo poche ore la Federcalcio esclude nuovamente la squadra gialloblu e le impone di disputare il campionato Interregionale. La Federcalcio, stavolta, motiva l’esclusione con un tentativo d’illecito sportivo. Un dirigente del Giugliano avrebbe messo un premio a vincere ai giocatori della Boys Caivanese nella gara con il Nola.
Il 22 settembre c’è il via dei campionati. I calendari di C2 ed Interregionale prevedono rispettivamente le seguenti gare: Pro Cisterna – Nola e Palmese – Giugliano. La società gialloblu è intenzionata a disertare la trasferta di Palmi Calabro per quella di Cisterna di Latina. La domenica mattina, all’orario di partenza, arriva l’ultimo colpo di scena. La polizia, per motivi d’ordine pubblico, impedisce la partenza della carovana gialloblu. Squadra e tifosi sono costretti a rimanere a Giugliano. In settimana, puntuale, arriva anche la batosta del giudice sportivo che dà partita persa alla compagine gialloblu. La telenovela, dopo tre mesi, ha la parola fine. Il Giugliano, per evitare l’esclusione dal campionato Interregionale, ritorna a giocare.
La società, intanto, viene commissariata: l’amministrazione comunale nomina Michele Ciccarelli, commissario straordinario. La squadra è rivoluzionata. La nuova dirigenza punta su giovani come: il portiere Crisci; i difensori Freda e Del Vecchio; i centrocampisti Silvestri, Zinzi, Liguori e Viscardi; gli attaccanti Fiorentino e Di Benedetto che saranno affiancati da calciatori di provata esperienza come: Signoriello, D’Ausilio e Rea. La squadra è affidata a Mimmo Gargiulo. I risultati, però, tardano ad arrivare e Gargiulo si dimette. Il testimone passa a Paolo Anastasio che chiede subito dei rinforzi. Dal mercato di riparazione arrivano due calciatori stranieri: Mijac e Pekovic. Nemmeno l’avvento di Anastasio in panchina e l’arrivo dei due calciatori slavi riescono però a cambiare la situazione. Il Giugliano, dopo otto anni, retrocede nuovamente nel campionato di promozione.
Nella stagione agonistica 1986/’87 Mimmo Guarino rileva la società ed inserisce al posto di comando il cognato Antonio Fusco. La squadra, affidata a Salvatore Pugliese, è imbottita di giovani. Dopo poche gare, però, la società rivede programmi. Il tecnico Pugliese è esonerato, al suo posto arriva Vittorio Sepe. La squadra, rafforzata con alcuni acquisti azzeccati come quello del bomber Cardito, cambia marcia e s’insedia nei quartieri alti della classifica. Il girone “A” sarà vinto dall’Arzanese che negli spareggi dovrà cedere il passo al Portici e al S. Antonio Abate.
Nel campionato successivo (1987/’88) il Giugliano chiama sulla panchina Mario Keller. Il tecnico napoletano porta con se un manipolo di giovanotti di belle speranze come: Cappelli, Nava, Ercole, Calemme, Zito e Terracciano. L’avventura del neo tecnico gialloblu, però, dura solo poche settimane. Fatali i risultati di coppa Italia. Alla seconda giornata è chiamato Gianni Simonelli. La squadra viaggia a ridosso del gruppo delle prime, ma il tecnico di Saviano inspiegabilmente viene esonerato. Gli subentra Gaetano Improta che, dopo poche giornate, per problemi di salute dovrà abbandonare la navicella gialloblu. La squadra è affidata a Giuseppe Pizio che porterà a termine un campionato interlocutorio.
Nel campionato 1988/’89 il presidente Guarino rileva dalla San Ciprianese il titolo Interregionale. Il costo dell’operazione è di circa 60 milioni. La nuova denominazione societaria è: Giugliano ’88.
Sulla panchina torna Mimmo Gargiulo, il tecnico che quattro anni prima aveva portato il Giugliano in C2. Il nuovo direttore sportivo è Peppino Ciccarelli. La squadra, inserita nel girone campano – laziale – sardo, è completamente rifatta. Tra i pochi riconfermati vi sono: Nava, Terracciano e Calemme. Tra gli arrivi: i portieri Attanasio, Nigro e Cutino; i difensori Esposito, Cantile, Scarpato, Rizzo e Cappa; i centrocampisti Paciello e Tavella e l’attaccante Attolini. Poi c’è il ritorno di: Avolio, De Simone, D’Alterio e Orfano. Il Giugliano è inserito nel girone “I”, composto da squadre campane – laziali e sarde. La squadra rispetta i programmi societari, ma al giro di boa scoppia una grave crisi societaria. I giocatori minacciano di non scendere in campo. Il presidente Guarino rassegna le dimissioni e, nel frattempo, a complicare la situazione arriva anche l’inopinata sconfitta interna con il Gonnesa. Pochi giorni e poi la crisi è risolta: Enzo Fontanella sarà eletto nuovo presidente. Il Giugliano, con 35 punti all’attivo, chiude il campionato al nono posto. Il La Palma è promosso in C2. A retrocedere risulteranno: Iglesias, Fersulcis, Gonnesa e Guspini.
Nella stagione 1989/’90 il presidente Fontanella per ridurre le spese di bilancio cede i pezzi migliori e punta sui giovani come: Festevole, Bonavita, Attianese, D’Angelo e Davidde. Dall’epurazione si salvano: Cappelli, De Simone, Nava ed Ercole. A campionato in corso arriva l’esperto Nestor Palermo. La panchina è affidata a Dino Gatta, ma la sua permanenza dura poco. I risultati tardano ad arrivare e a pagare per tutti sarà il tecnico. E così incomincia un vero e proprio valzer di allenatori. Mimmo Pianese rimane meno di due mesi, poi si dimette. Ritorna Dino Gatta, che poi sarà rimpiazzato da Pizio. Il campionato, però, sarà portato a termine dal tecnico dell’under 18 Iazzetta. Il Giugliano, con appena 9 punti, chiude all’ultimo posto e retrocede in Eccellenza.

Anni ’90



La permanenza del Giugliano nei campionati regionali dura ben 4 anni. Nel frattempo l’avv. Gianni Nardelli subentra a Vincenzo Fontanella alla presidenza del Giugliano. Gli intenti del neo presidente sono quelli di riportare, nel giro di qualche anno, la squadra nell’Interregionale. L’obiettivo sarà centrato due anni dopo.
Nella stagione 1994/’95 entrano nuove forze in società. Per vincere il campionato, i dirigenti puntano su calciatori esperti come: Esposito, Giacco, Varriale, Perillo e Foggia. La guida tecnica è affidata a Sasà Amato. Il cammino del Giugliano sarà costellato di successi. Avvincente il duello col Terzigno che alla fine però dovrà cedere il passo all’undici gialloblu.
Nel campionato 1995/’96 Sasà Amato è sostituito da Mimmo Gargiulo. Gran parte dei calciatori sono riconfermati. Gli unici acquisti saranno: il portiere Gravina, il difensore Chiaro, il centrocampista Caliò e l’attaccante Pisani. Arrivano, inoltre, anche alcuni giovani. Tra questi si mette in luce il bomber Raffaele Biancolino, che sarà convocato nella Nazionale dilettanti. Il Giugliano chiude il campionato classificandosi al 7° posto. Il girone “G” è ad appannaggio della Casertana che è promossa in C2, mentre retrocedono Caivanese, Formia, Luco dei Marsi e Lanciano.
Nella stagione 1996/’97 il Giugliano punta ad un campionato di vertice. Donato Poziello subentra a Gianni Nardelli alla presidenza del sodalizio. In panchina è riconfermato Mimmo Gargiulo. La squadra è rivoluzionata con l’arrivo di: Martone, Liguori e Vastola in difesa, Murolo, Mancini, Barometro e Amura a centrocampo e la coppia Castellone – Pisani in attacco. Alle loro spalle c’è la concorrenza di Perillo e dei giovani Spanò e Petito. Inizio scoppiettante per la compagine gialloblu che intraprende un entusiasmante duello con la Cavese di Eziolino Capuano. A gennaio, improvvisamente, Gargiulo si dimette. La squadra è affidata al capitano Amura, che sarà affiancato dal tecnico Langella. Il Giugliano si classificherà al 3° posto alle spalle della Cavese (promossa in C2) e dell’Internapoli.

Giugliano Campione d'Italia Dilettanti



Nel campionato 1997/’98 il Giugliano scrive una delle pagine più gloriose della sua lunga attività agonistica. La squadra, infatti, centra l’accoppiata promozione in C2 e scudetto dilettanti. In società c’è l’entrata di Sabatino Russo. Per la panchina arriva Guglielmo Ricciardi, per il ruolo di direttore sportivo c’è il ritorno di Tonino Montesano. La squadra è completamente rifatta. Le conferme, sono quelle: del portiere Gravina, del difensore Martone, del centrocampista Mancini e delle punte Castellone e Pisani. Numerosi gli arrivi: Monti, Grasso, Orecchia, Iscaro, Sardo, Bianco, Genco, Zavarone, Cerbone, Chiarella e Altamonte. Il Giugliano sin dalle prime battute conquista la vetta della classifica, ma il lotto delle contendenti è agguerrito. A novembre c’è il sorpasso del Campobasso. La società ritorna sul mercato ed effettua alcuni movimenti. Sono ceduti: Chiarella, Orecchia ed Altamonte ed acquistati: Marruocco, Fecarotta e Sarnelli. A febbraio il Campobasso allunga il passo e porta a 4 i punti di vantaggio. A Marzo, però, inizia la rincorsa del Giugliano, che si porta prima ad una sola lunghezza e poi effettua il tanto sospirato sorpasso. Un solo punto divide le due antagoniste, un punticino che alla fine sarà determinante per la compagine napoletana (81 punti contro gli 80 dei molisani) per approdare per la prima volta in C2. Terminato il campionato, scatta la poule scudetto. Il Giugliano inizia col piglio giusto aggiudicandosi il girone dove sono inserite Nardò e Messina (pari in terra pugliese e vittoria casalinga con i siciliani). In semifinale gli tocca il Borgosesia. Nella doppia sfida sarà il Giugliano a prevalere. E così si arriva alla finale Giugliano – Sanremese. La prima si gioca al De Cristofaro, la seconda in Liguria. Il Giugliano si aggiudica la doppia sfida (2 a 1 in casa, 1 a 0 in trasferta) e così sarà la prima compagine campana a conquistare lo scudetto dilettanti e a scrivere il suo nome nell’albo d’oro.

Gli anni della Serie C2



Nel 1998/’99 il Giugliano partecipa al suo primo campionato professionistico. Sono riconfermati sia il tecnico Ricciardi che il diesse Montesano. Della vecchia guardia vanno via: Marruocco, Martone, Bianco, Sardo, e Castellone. Sono riconfermati: Gravina, Zavarone, Monti, Grasso e Cerbone. Dal San Gimignano, poi, c’è il rientro del trequartista Orecchia. Numerosi i volti nuovi: Mezzacapo, Bocchino, De Carlo, Barbini, Gerundini, Schettini e Campilongo. L’obiettivo dichiarato della società è quello di una salvezza tranquilla. A ottobre partono il portiere Gravina e i centrocampisti Orecchia e Mancini, in contropartita arrivano: il giovane portiere Abatiello, il difensore Rogazzo, l’attaccante Bozzetti e il centrocampista Amoruso. Per quest’ultimo la permanenza tra le fila gialloblu sarà solo di qualche mese. Più tardi arrivano: il mediano Spocchi, l’attaccante Conte e il trio Corazzini, Misiti e Torre del Savoia. L’obiettivo salvezza arriva alla penultima giornata. Il Giugliano, con 44 punti, si piazza all’undicesimo posto. In C1 è promosso il Catania di mister Cucchi.
L’anno dopo (1999/2000), il vice presidente Sabatino Russo lascia la società. C’è il divorzio anche della coppia Ricciardi – Montesano. Al loro posto arriva il duo Castellucci – Acri. Il giornalista Carlo Alvino, invece, assume il ruolo di direttore generale. I programmi non cambiano, la società punta sempre a una salvezza tranquilla. Sono ceduti: Rogazzo, Zavarone, Bocchino e Cerbone, mentre il capitano Monti abbandona l’attività per un grave infortunio al ginocchio. Al loro posto arrivano: Testaferrata, Siniscalco, D’Innocenzo, Silvestri, Parise, Vitiello, F. Castaldo, Babuscio, Palombo e Di Nardo. A campionato già iniziato arrivano: l’attaccante Napoli dal Trapani e il trio Tasca, Ferazzoli e Montaperto dal Savoia. A ottobre Sasà Campilongo rescinde il contratto che lo lega al Giugliano. A novembre, poi, arrivano: il difensore Liberati e l’attaccante Ricci. A febbraio sono prelevati: il portiere Enzo De Vito dalla Salernitana e il centrocampista Diego Russo dall’Ancona. Sul finire del campionato si registra un gravissimo episodio: una decina di teppisti, armati di mazze da baseball, entrano negli spogliatoi ed aggrediscono un gruppo di calciatori. Otto di loro si faranno medicare al vicino ospedale. Una vile aggressione dovuta, probabilmente, per l’episodio del dopo gara con la Juve Terranova, quando alcuni calciatori non si recano sotto la curva a salutare i tifosi. Un episodio banale, ma che invece probabilmente fa scatenare la violenza di un commando di pseudo tifosi. Stavolta la salvezza è più sofferta, arriva all’ultima giornata nella trasferta di Francavilla a Mare contro il Lanciano. Le due squadre, impegolate nella lotta per i play out, si dividono la posta in palio e si salvano dalla retrocessione. In C1 è promosso il Messina.

Anni 2000


Nel 2000 il vecchio comunale chiude i battenti. Il 31 agosto sarà inaugurato il nuovo stadio “A. De Cristofaro”. Per l’occasione è organizzata un’amichevole con il Napoli di Zeman. La preparazione precampionato si svolge ad Apecchio in provincia di Pesaro all’ordine di mister Castellucci. Il digì Alvino lascia il club per motivi professionali. Arrivano: il portiere Spinetta; i difensori Caravano e Cianciotta; i centocampisti Numerato, Puca e Durazza e l’attaccante Balestrieri. Il deludente avvio di campionato, 2 punti in 4 gare, porta all’esonero di Ezio Castellucci. Al suo posto arriva Roberto Chiancone. Dopo un po’ lascia anche il diesse Acri, che sarà sostituito da Belmonte. A novembre arrivano: il difensore Fattizzo; i centrocampisti Condò e Cerioni e l’attaccante Bonarrigo. A novembre è nominato anche il nuovo digì: Gino Palumbo. A gennaio c’è una mezza rivoluzione. Partono in otto: Mezzacapo, Ferazzoli, Napoli, Babuscia, Gerundini, D’Innocenzo, Alosco e Cerioni. Arrivano: il portiere Schettino, il difensore Misiti, i centrocampisti Matarangolo e Vivani e l’attaccante Caliano. Stavolta la salvezza arriva al fotofinish e per migliore differenza reti. Alla fine, infatti, a 42 punti arrivano: Juve Stabia, Acireale, Giugliano e Sant’Anastasia, quest’ultima per peggiore differenza reti disputerà i play out affrontando la Cavese.
Nel campionato 2001/’02 c’è l’ingresso in società dei fratelli Salvatore e Mario Moxedano, che affiancheranno il presidente Donato Poziello e il vice presidente Raffaele Vitiello. Cambiano i programmi: non si punta più alla salvezza, ma alla promozione in C1. Quattro le riconferme: il portiere Schettino, i difensori Aversano e De Carlo e l’attaccante Napoli. Dal Savoia arrivano il portiere Corona; i difensori V. Migliaccio, Veronese e Fortini; i centrocampisti Paratici e G. Migliaccio e l’attaccante Dell’Orzo. Dal Napoli arriva il terzino Urso, dall’Atletico Catania il centrocampista Romondini e dal Treviso il centrocampista Gobbi. Poi sono acquistati: il difensore Astarita, i centrocampisti Mirabile, Manfredi e Affatigato e gli attaccanti Fanelli e Falco. La squadra è affidata all’esordiente Madocci, che sarà coadiuvato da Costanzo Celestini. Ad ottobre arriva il bomber Giorgio Corona, mentre vanno via il portiere Schettino e l’attaccante Napoli. L’avvio di campionato è deludente. Ad inizio ottobre, dopo la sconfitta con l’Igea Virtus, il Giugliano è staccato dalla vetta di ben 9 lunghezze. La società decide di dare uno scossone all’ambiente esonerando Madocci. Al suo posto arriva l’esperto Lamberto Leonardi. Con l’arrivo del nuovo tecnico, il Giugliano cambia volto: alla squadra impacciata e timorosa delle prime giornate ne subentra una piena di carattere e personalità. I tigrotti infilano una lunga serie di risultati, che li porta con l‘arrivo del nuovo anno alla conquista della vetta. In società, intanto, c’è una frattura tra Poziello e il gruppo Moxedano. Il presidente si allontana dalla vita societaria, lasciando campo libero ai due fratelli. A quattro turni dal termine in vetta c’è una bella lotta. Il Martina precede di un solo punto Giugliano, Paternò ed Igea Virus. Alla fine sarà proprio il Martina ad essere promossa direttamente in C1. Il Giugliano si piazza al quarto posto e nei play off dovrà vedersela con il Paternò, terzo classificato. La doppia sfida finisce in parità: 2 a 0 per il Giugliano all’andata, 2 a 0 per il Paternò al ritorno. Sarà, però, la squadra siciliana ad accedere alla finale per il miglior piazzamento in campionato. Così sfumano i sogni di gloria della compagine gialloblu, che nei pronostici della vigilia era ritenuta la gran favorita.
Nel campionato 2002/2003 la società rischia di non iscriversi: troppo onerosa la gestione dell’anno precedente. A settembre, prima dell’avvio del torneo, i fratelli Moxedano lasciano il Giugliano. Cambiano i programmi: si punta nuovamente sui giovani. In panchina via Leonardi, ritorna Costanzo Celestini. La società, in accordo con il tecnico, rinuncia a gente di grido come: Fortini, Gobbi, Mirabile, Paratici e Giorgio Corona e punta su elementi giovani ma spinti da forti motivazioni. Ed ecco così arrivare: Muratore, Perna, Franzese, Panico e Sorbino. Il Giugliano incomincia il torneo in sordina. A fine ottobre, poi, arriva la notizia della squalifica di cinque mesi del tecnico Celestini. La società corre subito ai ripari ed ingaggia Marco Cari. Con l’avvento del tecnico ciociaro, la squadra infila cinque risultati utili consecutivi e si allontana così dalla zona play out. A gennaio, intanto, è ceduto l’attaccante Falco al Catanzaro. Un mese dopo arriva il digì Franco Maglione. Il Giugliano chiude il campionato piazzandosi a metà classifica. Il Foggia è promosso in C1, mentre la Puteolana retrocede in serie D.
Nella stagione 2003/’04 si continua nella politica di ringiovanimento della squadra. Il nuovo corso è affidato al digì Maglione e al riconfermato tecnico Cari. Lasciano il club per scadenza di contratto: i portieri Corona e Spinetta; i difensori De Carlo, Misiti, Cianciotta e Guadagno; i centrocampisti Romondini e Manfredi; gli attaccanti Dell’Orzo e Muratore. Sono ceduti, inoltre, anche il capitano Veronese e il centrocampista G. Migliaccio che passa alla Terzana in serie B. Cinque i riconfermati: il difensore V. Migliaccio, i centrocampisti Franzese, Sorbino e Risi e l’attaccante Perna. A questi si aggiungono gli arrivi di: Gragnaniello, Terracciano, Esposito, De Rosa, Buonocore, Vives, Cutolo, Scarpa, Fonseca e Pignalosa. Dall’Ancora c’è il ritorno del difensore F. Castaldo. Il Giugliano parte alla grande: ad ottobre aggancia il quotato Brindisi in vetta alla classifica. Ad inizio d’anno, però, la squadra ha una leggera flessione e rischia di uscire dalla zona play off. Alla riapertura del mercato il Giugliano si rinforza acquistando: Terracciano, Troise, Russo, Cejas e Fummo. I tigrotti partiti per un campionato tranquillo, alla fine si ritrovano a disputare i play off. La sfida è con il quotato Brindisi. A passare il turno saranno i pugliesi, ma per i tigrotti rimarrà una stagione indimenticabile.
Nel campionato 2004/’05 Cari lascia la panchina del Giugliano. Il digì Maglione punta su Antonio Porta, ex allenatore del Napoli primavera. Al tecnico procidano gli affida un manipolo di giovani interessanti come: Gaveglia, Ciotola, Toscano, Del Grande e Di Roberto. Poi ingaggia il fido ed esperto difensore Giovanni Di Rocco. Partono due pedine importanti come Cutolo e Scarpa. Dopo un inizio altalenante, la squadra finisce in crescendo centrando per la 3^ volta i play off. Al Giugliano tocca il Gela. Ancora una volta, però, gli spareggi si riveleranno maledetti per i tigrotti. A passare il turno e poi a centrare la promozione in C1 sarà il Gela.
Nel segno della tradizione il Giugliano nel campionato 2005/’06 cambia ancora pelle. Per la panchina la scelta cade su Franco Delli Santi, tecnico bravo e navigato. Il digì Maglione porta tra file giallobu: Flauto, Sirignano, Carloto, Toscano, Piemontese, Marzocchi, Alterio, Coquin e Chigou. Questo campionato non sarà esaltante come i precedenti: la squadra non sarà mai presente nei quartieri alti della classifica. Alla fine con 41 punti si piazzerà all’ottavo posto in classifica. In C1 passano Gallipoli e Taranto, mentre retrocedono Vittoria, Latina e Modica.
Nel campionato 2006/’07 il digì Francesco Maglione lascia il club gialloblu, dopo quattro anni di lusinghieri successi. Va via anche il tecnico Delli Santi, al suo posto arriva Mimmo Gargiulo. La squadra, per la prima volta inserita nel girone “B”, è smantellata. Per motivi economici, ancora una volta la società opta per la linea verde. Molti arrivano dal settore giovanile dell’Avellino. E così Gargiulo dovrà accontentarsi dei vari: De Marco, Sileno, Varchetta, Campisi, Belleri, Pepe, Ragosta, Rainone, Poziello, Mencarelli e Famiano. Al rientro in sede Gargiulo dice a chiare lettere che la squadra necessita di almeno tre elementi d’esperienza. I risultati di coppa Italia e quelli d’inizio campionato fanno illudere i dirigenti. Poi incominciano ad arrivare le prime sconfitte e le prime contestazioni dei tifosi. Il tecnico chiede rinforzi, la società nicchia. La squadra rovina nei bassifondi della classifica. A pagare per tutti sarà proprio Gargiulo, che sarà sostituito con Porta. Il tifo più acceso non gradisce il ritorno del tecnico procidano e contesta vivacemente la società. Con il cambio di panchina, però, non arriva nessun miglioramento. Il Giugliano rimane sempre relegato in fondo della classifica. A quattro giornate dal termine Porta è esonerato, la squadra è affidata nuovamente a Gargiulo. Si rincorre il Sansovino per evitare almeno la retrocessione diretta e giocarsi così le chances di salvezza nei play out. Il tentativo, però, fallisce miseramente e il Giugliano, dopo nove anni di militanza in C2, retrocede nuovamente in serie “D”.

Crisi e fallimento



Da quel momento incomincia la parabola discendente del club gialloblu. Il presidente Poziello, nel mirino della contestazione dei tifosi, lascia la società. La cede ad un fantomatico imprenditore siciliano, ma le notizie che arrivano dall’isola non sono confortanti. La sua permanenza a Giugliano è di qualche giorno, poi è costretto a scappare a gambe levate. Il campionato di serie “D” (anno 2007/’08) sta per partire, ma il Giugliano è senza società. La squadra rischia di non iscriversi al campionato. Si fanno avanti tre giovani imprenditori locali che si assumono l’onere e l’onore di iscrivere la squadra al campionato. In panchina è chiamato Marco De Simone, al quale è affidata una squadra giovane ed inesperta. Inevitabile la retrocessione in Eccellenza. L’anno dopo il triumvirato cede la società a Di Nardo. Il Giugliano del nuovo millennio, che lottava per la promozione in C1, è uno sbiadito ricordo. Ora nei campionati regionali lotta per per la salvezza. Il campionato 2009 / 2010 sarà l’ultimo per la gloriosa società gialloblu. Al termine del torneo il club rinuncia l’iscrizione al prossimo campionato dichiarando fallimento e così dopo 80 anni il Giugliano scompare dal panorama calcistico.

La ripartenza dalla Prima Categoria



Si ripartirà dalla Prima Categoria con l’altra squadra presente a Giugliano: l’Atletico Giugliano del presidente Salvatore Sestile, che dal campionato 2010/11 cambia pelle, assunti alcuni dirigenti del vecchio Giugliano ed un nome spicca su tutti, il direttore sportivo prende il nome di Mimì Gargiulo, l’ex calciatore ed allenatore del Giugliano. Infatti viene selezionata una squadra per vincere il campionato di Prima Categoria e si accenna una grande lotta con il Casavatore, fin quando si arriva allo scontro diretto al De Cristofaro a 5 giornate dal termine dove il Giugliano è avanti di un solo punto. Un gol di Tarallo nel primo tempo e di Valerio Loreto a 12 minuti dal termine regalano tre punti fondamentali ai tigrotti con i quali riusciranno a vincere il campionato tornando in Promozione.
La stagione 2011/12 il presidente cerca di allestire una squadra che lotti per la promozione in Eccellenza. La panchina viene affidata al "Lupo" Mimì Gargiulo con la conferma di gran parte dei ragazzi che hanno vinto il campionato scorso tra cui De Rosa, Loreto, Mattiello, Tarallo, Castaldo, Di Bernardo, Marano, Cante, Mirra e Riccio. Vengono ceduti Coppola, Romano, Campanile e Castellano. Il Giugliano inizia il campionato stentando, raccogliendo pochi punti ed incassando anche dure sconfitte, ma nel mercato di dicembre, il patron gialloblù porta a Giugliano l'attaccante Nicola Palumbo, bomber del Villa Literno ed un altro attaccante che prende il nome di Gianfranco Scarparo dalla Virtus Carano militante in Eccellenza ed il forte difensore Giorgio Cangiano. Vengono ceduti De Rosa, Silvestro, Tarallo, Di Bernardo, Mirra e Riccio (scambio con il Villa Literno per Palumbo). A questo punto le cose cambiano, i tigrotti iniziano pian piano a risalire la classifica, piazzandosi al 5° posto, ma purtroppo la differenza con la seconda classificata è superiore ai 10 punti e ragion per cui il Giugliano non potrà disputare i play-off. Nella stagione 2012/13 il Giugliano vive, a contrario della passata stagione, un'annata da dimenticare, il presidente Sestile nonostante i vari appelli fatti al Comune e ad altri imprenditori riesce ugualmente con le sue proprie forze ad iscrivere la squadra al campionato d'Eccellenza ma si affida alla linea verde, tanti giovani ma soprattutto tante scelte sbagliate di affidarsi a calciatori non adatti alla categoria, con tutti i big lasciati espatriare. Tra le numerose sconfitte il Giugliano riesce addirittura a trovare la prima vitttoria stagionale solo nell'ultima giornata del girone d'andata e vista la grave situazione di classifica a dicembre vengono acquistati calciatori di maggiore spessore come Carrino, Orefice e Russo ed il ritorno gradito di Loreto e Nicola Palumbo, in panchina viene esonerato il tecnico della vittoria del campionato di Prima Categoria, Romano e viene chiamato al suo posto Gennaro Di Napoli, artefice della storica salvezza della stagione 2008-09,a ma la musica non cambia, a febbraio viene acquistato Salvatore Iannini, fratello del calciatore dell'Aquila Calcio ed all'esordio sigla due reti nella sfortunata sconfitta a Monte di Procida (3-2), ma la settimana dopo trascina la squadra alla vittoria contro la Sessana, poi il nulla. A fine campionato il Giugliano riesce a racimolare appena 15 punti e la retrocessione è inevitabile.

Il ritorno in Eccellenza



L'11 Giugno 2013, dopo una breve trattativa arriva dal nulla la notizia che il presidente Sestile insieme ad altri imprenditori ha acquistato il titolo sportivo d'Eccellenza dell'Ercolanese, ragion per cui in città ritorna l'entusiasmo, arrivano a Giugliano Orlando Stiletti come Direttore Sportivo e Saverio Ardolino come Direttore Generale, la panchina è affidata al carismatico Marco Mazziotti ex tecnico di Palmese e Gladiator, subito alla presentazione dell'8 luglio vengono presentati 6 acquisti di categoria come i prolifici bomber Di Matteo, Reppucci e Cozzolino.

Edited by *RuGiN€* - 15/7/2013, 20:21
 
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